sabato 1 giugno 2013

Rivoluzione Industriale

La due rivoluzioni industriali (la prima da fine '700 al 1830 e la seconda a fine '800) hanno totalmente cambiato il modo di vivere dell'uomo. Le grandi masse contadine si sono in gran parte trasferite in città per diventare operai nelle fabbriche dando origine al fenomeno del proletariato e alla nascita dell'industria, quest'ultima è sostenuta da due figure principali: l'imprenditore, che investe i soldi nel progetto, e il tecnico (poi divenuto l'ingegnere moderno), che realizza il progetto nella sua parte pratica. Così lo scandire del tempo è variato radicalmente, se prima il contadino doveva aspettare l'alternanza delle stagioni per poter fare il suo raccolto ora con l'introduzione dell'orologio il tempo viene battuto dalle macchine, quindi si può letteralmente affermare "il tempo è denaro", poichè più si è veloci e precisi, più cresce la quantità e la qualità del prodotto realizzato, che quindi farà crescere gli incassi e di conseguenza il guadagno. Dunque e proprio durante la rivoluzione industriale che il movimento passa dall'essere completamente dell'uomo all'essere anche della macchina e l'uomo è al servizio di essa per svolgere solamente i lavori che la macchina ancora non riesce a svolgere automaticamente. La società moderna così come noi la conosciamo oggi: piena di movimento e frenesia è semplicemente la discendente della rivoluzione industriale, mentre con ciò che vi era prima ha poco a che fare, ciò dimostra come la rivoluzione industriale sia stato proprio una linea di divisione tra due ere che non si sarebbero più mescolate e che sono l'una l'opposto dell'altra per modi di vita, di produzione e di concezione del tempo.
 
Città industriale
 

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